L’attenzione dei doganalisti e di tutti i componenti la filiera logistica si sono focalizzati in quest’ultimo periodo sulle conseguenze che possono venire dal recente Dlgs 141/2024 soprattutto per quanto riguarda il sistema sanzionatorio.
La identità e la condivisione dei problemi ci aveva fatto sperare in un’azione unitaria di tutti gli attori coinvolti orientata ad ottenere quelle modifiche ritenute universalmente indispensabili a mantenere la competitività del nostro Paese in un mondo in cui una favorevole posizione geografica viene facilmente vanificata da condizioni organizzative, burocratiche e normative più snelle ed efficienti e per gli addetti ai lavori non è certo una novità che le norme unionali vengano spesso interpretate nei vari paesi in modo da favorire le attività nazionali mentre nel nostro sembra a volte prevalga una volontà autodistruttiva.
Purtroppo ancora una volta logiche del tutto estranee all’essenza del problema ed indifferenti agli interessi reali hanno vanificato questa speranza e le azioni sono state condotte in maniera frammentaria.
In questo contesto il CNSD si è impegnato sia direttamente, sia a supporto di coloro che ci hanno coinvolto e sembra, il condizionale è d’obbligo, che alcuni meritevoli interventi possano mitigare gli aspetti più negativi del decreto.
Nel contempo, presumendo che anche se edulcorato l’impianto legislativo manterrà un livello repressivo più elevato e quindi una maggior rischio, il CNSD ha avviato una serie di attività per fornire ai propri associati idonei strumenti giuridici e assicurativi che consentano di contenere i rischi nei casi di errore che, considerata la quantità di operazioni effettuate e le ristrettezze temporali imposte dal commercio, sono fisiologicamente inevitabili.
E’ del tutto evidente e non meritevole di ulteriori approfondimenti che nessuna protezione è possibile qualora venisse provato il dolo anche solo in compartecipazione.
Detto ciò, pur esprimendo la contrarietà al tentativo di risolvere l’incapacità di reprimere i comportamenti illeciti con un abnorme aumento delle pene che non ha mai sortito l’effetto sperato e ribadito l’allineamento del CNSD alle posizioni critiche espresse dalle varie associazioni, non possiamo concordare con le posizioni apocalittiche e belliciste sollevate da alcuni colleghi anche perché alcune scelte presenti nel decreto in questione sono obbiettivamente migliorative e altre, anche se non gradite, hanno un solido fondamento giuridico e la complessità, la qualità della preparazione necessaria e la responsabilità sugli atti compiuti sono il fondamento dell’esistenza di una professione e ciò che la contraddistingue da un’associazione di imbrattacarte. Sta poi al professionista adottare strumenti e modalità operative atte a ridurre al minimo gli errori.
E’ in quest’ottica e in considerazione della politica doganale dell’Unione che a fronte di consistenti, anche se in parte discutibili, semplificazioni sembra prevedere sempre maggiori responsabilità e adempimenti in capo agli operatori economici che il CNSD ha avviato un potenziamento dell’offerta formativa che fornisca gli strumenti necessari a coloro che hanno la voglia, la capacità di visione del futuro e l’umiltà di riconoscere la necessità di rafforzare le proprie competenze.
Come quasi sempre ogni novità può essere vista da due diversi punti di vista, da una parte c’è sicuramente un più elevato livello di rischio, ma dall’altra la possibilità di far emergere il peso di una migliore preparazione professionale.
Doganalista, Presidente del Consiglio nazionale degli spedizionieri doganali.
Titolare dell'azienda fondata nel 1957 dal padre ha svolto per molti anni l'attività classica di spedizioniere doganale attualmente portata avanti dai figli ed attualmente si occupa principalmente di consulenza in campo doganale e intracomunitario.
È stato per circa vent'anni membro del Consiglio Territoriale dell'Ordine professionale di cui otto come presidente.