Non sappiamo se la costernazione sia superiore alla rabbia, ma sicuramente, un pesante senso di impotenza ha colpito la nostra professione con l’uscita del D.Lgs. 141 del 26/09/2024, senza contare il minimale lasso di tempo intercorso per la successiva pubblicazione della Circolare n.20/2024.
La domanda spontanea è se, all’atto della pubblicazione, qualcuno fosse stato avvertito, viste le molteplici richieste di modifiche al testo, senza dubbio dirompente per la categoria ma altrettanto impattante nella sua applicazione per la stessa ADM.
Il dubbio è durato poco, vista tanta lestezza, la circolare era bella e che pronta, ma … aveva le risposte operative che chi è sul campo ci si aspettava? o dava conferma, che di là lo sapevano che sarebbe stata pubblicata a breve nonostante le riserve
Le domanda da porsi sono diverse, una interna sull’impatto per la nostra professione e per tutto il comparto logistico, l’altra se chi condivide con Noi giornalmente l’operatività dall’altra parte della barricata abbia capito che cosa gli è stato dato in mano o se l’interpretazione debba essere semplicemente “bovina” – mi permetto di usare questa citazione rendendo omaggio ad un mio grande maestro. Al lato scritto si è trattato di applicare ciò che è già sancito dal Regolamento UE ma…. la visione dei paesi del Nord Europa mal si adatta al nostro tessuto economico , una necessaria maggior partecipazione alla stesura dei regolamenti negli anni è sempre stata auspicata ma mai realizzata, l’80 % delle aziende che hanno scambi con l’estero sono piccole o piccolissime aziende che non hanno struttura per gestire le procedure come dovrebbero essere poste in filiera a nostra salvaguardia.
Quindi ci ritroviamo ad essere schiacciati tra una clientela impreparata e ad un sistema che ci responsabilizza su quello che non possiamo sapere. Il mix è micidiale, o un suicidio di massa o il fermo dell’economia. Dobbiamo quindi per l’ennesima volta trovare una soluzione, che solo compattandoci nelle iniziative e nelle proposte possiamo portare avanti. Sarà necessario inoltre volenti o nolenti trovare sponda anche in altra attori della filiera che, come noi, si ritroveranno spiazzati dalla ovvia deviazione di molti traffici. Bella l’Unione Europea ma per leggerla così bisogna saper stare la tavolo dove si scrive e non accettare “bovinamente “le decisioni cadute da Bruxelles .
Presidente del Consiglio Territoriale della Regione Liguria e Amministratore presso PARODI FORWARDING SRL